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Vogliamo rifletterci qualche minuto? by mick78

Non voglio essere pedante.
Però occorre riflettere su quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e spesso ignoriamo. Non si può sempre solo parlare di cinema, di giochi, di concerti o di
gatti. Tutte cose che vanno benissimo e che fanno parte di noi, ma ci sono anche altre cose che fanno parte di noi.


archeologia e natura - CalabriaRiporto le parole di Giovanni Urbani, morto 14 anni fa, a suo tempo direttore dell’Istituto Centrale del Restauro: “[…] come è ormai imperativo un uso discreto delle materie prime non rinnovabili, delle acque, del suolo, e di ogni altra componente naturale dell’ambiente, altrettanto lo è sottrarci a quella particolare forma di spreco che fin qui abbiamo fatto del patrimonio storico-culturale, confinandolo nel suo ruolo metafisico di bene o valore ideale, e così in realtà consegnandolo a una pura e semplice vicenda di decadenza materiale per incuria e abbandono.” *
Il patrimonio culturale insomma, va conservato e vissuto, fatto oggetto di studio e di ricerca, reso accessibile e produttivo. Non in senso strettamente economico: i beni culturali in sé non sono fabbriche di soldi, ma (quando non obliati) creano occupazione e poi, essendo attrattivi anche per chi proviene da ‘fuori’, provocano un notevole indotto economico, ma soprattutto a beneficio di tutti i cittadini, nella direzione di un miglioramento della qualità della vita e della consapevolezza culturale, oltre che dell’istruzione dei cittadini italiani (ma anche del mondo). Esso è una grandissima risorsa e come tale va trattata. Le strutture di tutela (principalmente, in Italia, le soprintendenze) devono essere anche dei centri di ricerca e di studio, dovrebbero quindi essere più aperte agli studiosi e agli studenti del settore.

Il nostro patrimonio culturale non è solo quello che si conserva nei musei. La granAdamo ed Eva - Verona, San Zeno parte ce l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, e nemmeno lo vediamo. Spesso i nostri occhi non vi si posano se non fuggevolmente. Parlo anche di me. Sono i palazzi delle nostre città, le chiese, anche quelle piccoline e poco conosciute, le sculture messe là, su quella balaustra, sul coronamento di quel palazzo, dietro l’altare di una chiesa o su quel ponte. Sono le antiche architetture che emergono da un paesaggio marino, montano o di pianura e l’insieme di entrambi. Il nostro patrimonio è ciò che ci identifica come nazione rispetto alle altre, che a loro ci accomuna e che da loro ci differenzia.

Govanni Bellini - Palazzo Roverella

So di non dire assolutamente nulla di nuovo. Sono tutte idee già espresse da personaggi di ben altro livello ed in maniera più articolata e corretta. Ma sono concetti che a mio parere non guasta mai ribadire, e soprattutto mi preme che si sappia una cosa: non sono argomenti da vecchi. Non sono discussioni riservate al parlamento, ad anziani accademici o a vecchie signore sedute davanti ad un the. Rispetto ed ammiro tutte queste categorie. A chi è più grande si deve esser grati, perché in genere ha cercato di spianarci la strada (magari maldestramente…). Ma queste sono cose di cui si interessa anche chi è giovane, magari non ha gli spazi adatti per discuterne, ma sono argomenti di nostro interesse.

Mi dispiace vedere che nessuno commenta e critica i miei accenni a questi argomenti, senz’altro è perché non li affronto nel modo corretto. Non sono scientifica né abbastanza scanzonata. Ma sono sicura che delle persone che frequentano questo blog, molte si sono fermate a riflettere due minuti.

* cit. in: Salvatore Settis, Battaglie senza eroi: i beni culturali tra istituzioni e profitto, 2005, p. 336


3 commenti so far
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Assolutamente d’accordo! Sono anni che mi occupo del turismo nel mio paesino, che sarà picolo ma molto bello…anche se sconosciuto! E finalmente qualcuno si è accorto dei nostri sforzi e della validità del progetto e così da un paio d’anni è nato il nuovo itinerario turistico sul Naviglio Grande. L’anno scorso più di 1.000 persone sono venute in visita a Robecco s/N e quest’anno saranno ancora di più. Lo sforzo è notevole e l’impegno tanto ma noi della Proloco non ci abbattiamo e andiamo avanti. Ultimamente mi sto occupando della formazione delle nuove guide turistiche e non ho particolari competenze, solo tanto amore per il mio territorio.
Dovremmo imparare dai francesi in questo campo, loro sanno valorizzare il loro territorio come nessun altro….non possiamo farci battere da loro: l’Italia è molto più bella.
Il problema è che in generale c’è poco rispetto… se si è rispettosi verso grandi opere e monumenti,non si fa altrettanto con quelle minori.

Commento di Falbalà

Complimenti per il tuo impegno. Sei una delle tante persone che si impegna seriamente per valorizzare il proprio territorio, magari con soddisfazioni relative e compenso zero…
Anche io in passato mi sono impegnata, da volontaria, nella valorizzazione di una zona storica ma poco conosciuta della mia città. I riscontri sono stati positivi , ma io e le altre persone impegnatesi in questo progetto ci siamo dovute scontrare contro la visione limitata di molti.
In bocca al lupo per le attività della pro-loco di Robecco sul Naviglio. Chissà che non ti venga a trovare! 😉

Commento di mick78

Vi aspetto!

Commento di Falbalà




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